Psicoterapia
La Psicoterapia
La psicoterapia è un percorso che un individuo, una coppia o una famiglia svolge grazie all’intervento di un professionista specializzato, lo Psicoterapeuta. Tale percorso è finalizzato ad aiutare le persone a potenziare le proprie risorse per uscire dalle difficoltà e prendere le decisioni più utili per il proprio benessere; in altre parole, trovare il miglior modo di stare con sé stessi e con gli altri.
L’obiettivo della psicoterapia consiste nel fare emergere nell’interazione fra terapeuta e paziente altre visioni, nuove emozioni e differenti comportamenti che favoriscano il benessere. Il colloquio con un terzo consente alla persona di considerare altri punti di vista, aiuta a mettere in evidenza alternative di scelta e può aprire nuovi percorsi di vita, creando più autonomia e flessibilità di pensiero.
A volte gli eventi, i conflitti, l’ambiente in cui viviamo o la nostra storia ci bloccano in questo processo e ci mandano in crisi. La crisi produce sofferenza e malessere.
La psicoterapia può accompagnare la persona in questo processo di continuo cambiamento ed evoluzione che conduce a un nuovo equilibrio sia interiore che nelle relazioni interpersonali. Certamente il cambiamento della persona avviene durante il corso di tutta la sua vita, ma in alcune fasi può essere percepito come più faticoso e doloroso. La terapia può sostenere la persona in momenti di particolare sofferenza e difficoltà, per concludersi a fronte dell’avvio del processo di mutamento stesso.
A chi si rivolge la psicoterapia secondo l’approccio sistemico relazionale?
Un percorso psicoterapico si può rivolgere all’individuo, alla coppia o alla famiglia a seconda del tipo di problema portato, per cui un setting può risultare più idoneo dell’altro.
D’altra parte, a prescindere dal fatto che sia coinvolto in seduta il singolo, la coppia o la famiglia, nell’orientamento sistemico-relazionale che è quello utilizzato nello Spazio di Mediazione e Terapia Familiare, viene designato come unità primaria di trattamento il sistema famigliare stesso; infatti, se da una parte, il paziente che è portatore del sintomo esprime lo squilibrio che caratterizza l’intera famiglia, dall’altra un cambiamento che si manifesta in una parte del sistema influenza tutte le altre componenti, in quanto sono connesse tra di loro.
La terapia nell’approccio sistemico nasce come terapia familiare, in quanto è un metodo di trattamento che analizza i problemi clinici a partire dal contesto familiare e di relazioni in cui l’individuo è inserito; il sistema relazionale è dunque visto come la fonte da cui può maturare il disturbo psichico ma anche dissolversi.
All’interno del sistema possono essere presi in considerazione i sottosistemi che si formano tra i diversi membri: a seconda del disagio manifestato verranno coinvolti tutti i componenti della famiglia, solo il sottosistema coppia o il singolo. In questo approccio è inoltre possibile passare da un sottosistema all’altro, in base all’evoluzione della terapia stessa e alla disponibilità dei componenti della famiglia.
Riassumendo, il percorso psicoterapico può differenziarsi, a seconda della configurazione del quadro patologico, della struttura familiare, della fase di ciclo di vita della famiglia, ma anche dei bisogni dei singoli membri, in più possibilità:
- terapia familiare
- terapia di coppia
- terapia individuale
Qui di seguito verranno illustrate le specificità della terapia individuale (per l’adulto, il bambino e l’adolescente), di coppia e familiare
Terapia individuale adulto
Il percorso è indicato in particolare per affrontare problemi individuali esistenziali, difficoltà relazionali, crisi di coppia, presa di decisione della separazione o riconciliazione della coppia, difficoltà nel rapporto genitori figli, disturbi d’ansia, disturbi dell’umore, disturbi di personalità, disturbi del comportamento alimentare, ecc.
Terapia individuale bambino/adolescente
Il percorso di psicoterapia individuale con il bambino (a partire dai 5/6 anni di età) e con l’adolrscente prevede, oltre al colloquio clinico verbale, l’applicazione dello strumento mirato del disegno, per dare voce ai sogni e ai bisogni dei bambini.
L’obiettivo è quello di utilizzare il disegno, non per interpretare, ma per rendere più facile e gioiosa la comunicazione. Il cammino è pensato per dare la possibilità al bambino/ragazzo di esprimere e comunicare attraverso l’utilizzo del disegno emozioni, sensazioni e pensieri utili a facilitare il processo della crescita all’interno delle proprie relazioni familiari.
Ci si propone di aiutare il minore a trasformare i problemi in risorse e a trasformare il sintomo, ovvero un disagio o comportamenti problematici, in simboli: lui che crea e racconta la sua storia tutta da regalare.
Sono previsti anche gruppi di disegno: il percorso prevede 7 incontri di gruppo per bambini dai 7 ai 13 anni, a cadenza settimanale e con il coinvolgimento dei genitori nel primo ed ultimo incontro. Si richiede un incontro preliminare con i genitori stessi.
Per ogni attività che coinvolge un minore si richiede il consenso informato da parte di entrambi i genitori.
Terapia di coppia
La terapia di coppia si presenta come un percorso che la coppia in crisi desidera affrontare per migliorare la propria relazione coniugale.
La crisi di coppia si caratterizza per un basso livello di soddisfazione ed una elevata problematicità di molteplici aree del funzionamento relazionale di coppia come ad esempio, ad esempio, difficoltà di comunicazione e di gestione del conflitto, disagi nella genitorialità, problemi sessuali, disaccordi sui rapporti con le famiglie d’origine, divergenze circa gestione economica, ecc.).
Tale situazione spesso pone di fronte i partner ad un’elevatissima sofferenza, a causa di vissuti emotivi di profonda angoscia e disperazione rispetto ai due possibili esiti della crisi: la riconferma della diade oppure la sua scissione (Bertoni, Porri, 2000).
Lo scopo della terapia di coppia consiste principalmente nell’aiutare i partner ad affrontare le proprie difficoltà relazionali, giungendo ad un’evoluzione positiva del loro rapporto oppure alla consapevolezza che, nonostante i tentativi, i problemi appaiono irrisolvibili e fonte di tali sofferenze da preferire una più serena scelta separativa (Ghezzi, 2004).
La terapia di coppia si configura quindi come un percorso clinico che viene intrapreso nel caso in cui entrambi i partner decidano di rimettere in gioco il loro rapporto con l’intenzione di riconfermare la coppia o di verificare se rimanere insieme è ancora possibile. Nel processo terapeutico i partner utilizzeranno le proprie risorse (comunicative, di insight, di risoluzione dei problemi, ecc.) in funzione del tentativo di salvaguardare e ridiscutere la loro relazione (Cigoli, 1998; Giuliani et al., 1994).
La psicoterapia di coppia si può definire come un percorso che permette alla coppia di investire nella ricerca di un nuovo assetto relazionale. Tale nuovo equilibrio è il risultato che la coppia si prefigge di raggiungere; in altre parole, la coppia si serve dell’aiuto di un terapeuta per decidere quali questioni discutere, i problemi da risolvere ed il tipo di lavoro terapeutico da intraprendere. Il terapeuta non stabilisce a priori qual è il miglior equilibrio o modo di stare insieme per quella coppia, in quanto sono i partner a valutare se le dinamiche relazionali tra loro sono o meno fonte di soddisfazione. Il criterio è infatti soggettivo. L’obiettivo non è tanto quello di mirare a mantenere unita la coppia, quanto aiutarla a capire qual è la migliore situazione per quella determinata coppia o famiglia.
Trattandosi di una questione inerente la relazione di coppia è più opportuno affrontare le difficoltà di relazione coinvolgendo in seduta il sottosistema “coppia”. Nel pensiero sistemico infatti si ritiene che entrambi i partner di una diade contribuiscano a co-creare le difficoltà vissute all’interno della coppia attraverso il loro comportamento e le loro dinamiche relazionali, di cui è importante che raggiungano la consapevolezza per poter introdurre il cambiamento.
La terapia può aiutare i partner a mutare il significato e la valutazione attribuiti ai problemi e a giungere ad una loro risoluzione.
In sintesi, la terapia di coppia aiuta le persone nella ricerca costante di letture alternative delle difficoltà, per costruire premesse più funzionali e raggiungere implicitamente un approccio alla soluzione dei problemi che consenta di considerare una gamma più ampia di possibili significati per comprendere ed affrontare gli eventi della vita.
Terapia familiare
Come gli individui che la compongono, la famiglia affronta continui cambiamenti. Tali mutamenti, che possono avvenire sia nell’evoluzione del ciclo di vita della famiglia sia nel rapporto con l’esterno, talvolta possono portare a momenti di crisi, incomprensioni, conflitti o a malessere.
L’intervento di terapia familiare, orientato alla tutela del benessere relazionale all’interno della famiglia, può permettere di comprendere i motivi del disagio e mobilitare le risorse emotive disponibili per affrontare e superare sofferenze, litigi e le difficoltà.
La terapia familiare è indicata per coloro che presentano una domanda relativa a problematiche relazionali familiari (conflittualità di coppia, disturbi nella relazione genitori-figli, disagio intrafamiliare, problemi di comunicazione, ecc.).
Essa è inoltre particolarmente efficace in presenza di disfunzione e psicopatologia delle relazioni della coppia o del nucleo familiare, che possono generare disagio psicologico di uno o più componenti della famiglia.
In sintesi, la terapia familiare appare particolarmente indicata:
Per situazioni di difficoltà di comunicazione o di relazione, che coinvolgono più membri di una stessa famiglia
Per difficoltà relazionali legate alle fasi di cambiamento e di trasformazione della famiglia, come ad esempio:
- nascita di un figlio
- adolescenza
- lutti e malattie
- uscita dei figli dalla casa parentale
- pensionamento
Per quelle situazioni di sofferenza o presenza di sintomi in cui è consigliabile il coinvolgimento di tutti i membri della famiglia . Ad esempio se c’è una difficoltà del bambino, è necessaria la collaborazione dei genitori.
Per alcune patologie (disturbi dell’alimentazione, tossicodipendenza, psicosi, ecc..).che si sono dimostrate elettivamente affrontabili con un coinvolgimento familiare
Per le famiglie ricostituite che si trovano in difficoltà (cfr mediazione familiare)
